martedì 26 settembre 2006

Parlo

Parlo con persone diverse ma non raccontano nulla di nuovo.
Se anche fossi stato via per anni potrei predire cosa loro stanno per dire.

Trovare nuove conversazioni sembra difficile quanto trovare l'oro dell'arcobaleno.

Sono io che sono fatto male?
Sono io che sono troppo esigente?
Cerco ciò che non si può afferrare?
Sono stanco della gente?

Vorrei incontrare uomini e donne che hanno da raccontare.
Vorrei trovarmi al centro di una discussione ed esserne così rapito da stare zitto ad ascoltare.

Sembrano lontani quei momenti dell'infanzia quando i grandi producevano pensieri e io li assimilavo.
Sono mura forti quelle che mi stringono in questa gabbia di città e non ci voglio stare.

Ho visto luce in un passato,
l'ho toccata, ne ho avvertito la presenza.
Possibile che non ne sia rimasta traccia se non nella mia memoria?
Ho vissuto con così tanta intensità che ormai l'uomo per me non riserva più sorprese?
Tutto il pianeta è così scontato?

E' rimasta solo l'abilità e la fantasia nel commettere nuovi crimini?
L'arroganza e l'efferatezza con cui si pensano gli inganni e si tradisce il prossimo?

Finirò come Francesco a parlar con piante ed animali?
Che venga ciò che venga e se il divino è ancora nell'Uomo,
che venga l'Uomo degno del suo nome.
Soli e soddisfatti rimarremo,
se no,
al contrario.

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